Un po’ di me

Caterina Solang è un nome, una funzione localizzazata in un corpo fisico, come tanti nomi e tante funzioni.
E questo è tutto quello che è.
Ciò che è importante, come per tutti, è chi abita questo nome e questa funzione, chi è che lo sta utilizzando.
Non è facile rispondere a questa domanda naturalmente, neppure per una qualsiasi altra persona, qualunque sia il suo destino. Anche perché all’ingresso in questo mondo la percezione di quello che si è, viene completamente persa. Si perde il punto di ancoraggio con se stessi, e di quello che si è veramente.
La cosa importante è capire chi siamo e cosa facciamo qui; è importante la nostra esperienza in questo mondo.
La vita è questa esperienza nell’infinito di altre esperienze: la persona fisica, il nome, il cognome, la funzione, non hanno nessuna importanza, sono completamente irrilevanti se non per l’esperienza di vita che può fare. Un’esperienza che deve essere necessariamente comune e a contatto con le cose cosiddette belle e brutte della vita, con le cose intense e profonde, con le gioie e con i dolori, con quella sofferenza che tutti provano, quella sofferenza che una volta risolta possa ispirare gli altri.
Quindi alla domanda chi è Caterina Solang la risposta è: nessuno. Non ha nessuna importanza. Non ha importanza come nome e cognome, né come ruolo sociale, né come ingranaggio della macchina, se non per il fatto che all’interno di se stessa sta vivendo e sporcandosi le mani come fanno tutti nello stesso modo e forse anche di più, e riuscirà poi alla fine di questo percorso che è la vita, a essere forse ispirazione per altri.

Vivo e lavoro a Parigi.
Amo scrivere.

Citazioni preferite:

“Foris ut moris, intus ut libet” (Cesare Cremonini, 1550-1631, filosofo)

“L’amor che move il sole e l’altre stelle”.  (Dante Alighieri)

“Possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo. Sani di mente o pazzi. Stinchi di santo o sesso-dipendenti… Eroi o vittime. A lasciare che la storia ci spieghi se siamo buoni o cattivi. A lasciare che sia il passato a decidere per il nostro futuro. Oppure possiamo scegliere da noi. E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito”
(C. Palahniuk – Soffocare)

6 pensieri su “Un po’ di me

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